Ogni problema nel software rappresenta una mancanza di valore e una opportunità per migliorarlo.
Classificare i problemi del software permette di affrontarli e risolverli nell'ordine che apporti il massimo beneficio per l’utente e per chi rilascia il programma, cosa che in generale segue sempre gli stessi criteri per stabilire le priorità del software.
I seguenti quattro livelli di tipologie di problematiche forniscono una traccia per stabilire le priorità degli interventi da eseguire:
Errore estremamente grave, che compromette l’efficacia
del software eventualmente provocando danno all'utente
finale.
La risoluzione di questo tipo di errore è prioritaria rispetto a
tutte le altre e l’anomalia deve essere risolta con la massima
urgenza.
Errore che non compromette il funzionamento completo del
software ma di un sottoinsieme delle funzionalità, senza
comunque arrecare danno all'utente o ai sistemi interfacciati.
Può essere riferito anche a cattiva risposta a situazioni
particolari e improbabili (esempio: gestione della mancanza di
corrente).
Condizione anomala non dannosa che però non
avrebbe dovuto verificarsi, ad esempio stato di una interfaccia o
funzionalità prevista o necessaria mancante.
Le funzionalità esistenti sono stabili e funzionano
correttamente.
Non si tratta di un vero e proprio errore, ma di un’
osservazione costruttiva a scopo migliorativo del
software.
Non essendo un problema, questo tipo di segnalazione rimane in
fondo nella scala di urgenza di risoluzione.
La tavola sottostante riassume quindi le priorità di intervento relativamente alle caratteristiche delle problematiche riscontrate: